Giornata mondiale delle bambine

Oggi 11 ottobre viene celebrata la giornata mondiale delle bambine. Istituita dall’Onu nel 2011 è atta a promuovere l’emancipazione delle donne, fin dalla tenera età. Promuovendo l’istruzione, la salute, l’educazione e cercando di porre fine alla discriminazione.

Viviamo in una paese, dove bene o male, non sentiamo la discriminazione femminile su alcuni aspetti della vita quotidiano. Per noi alcune cose sono naturali, come andare a scuola, farsi visitare dal pediatra periodicamente, decidere cosa fare da grande, anche soltanto uscire senza il consenso dell’uomo.

Per questo viene promossa questa giornata per ricordare e aiutare i paesi più poveri che trattano le bambine come schiave, vengono lasciate nell’ignoranza di non saper scrivere neanche il proprio nome. Viene deciso per la loro vita come se non valesse niente, vengono fatte sposare al miglior offerente, anche se il divario d’età supera l’età stessa del genitore. Portate via dal nido familiare e rubate all’infanzia per diventare mogli e madri, quando l’unico interesse dovrebbe essere imparare le tabelline e giocare con le bambole. Per non parlare delle pratiche sui genitali che sono oltremodo barbare.

Bisogna sensibilizzarsi contro la totale indifferenza verso il genere femminile.

Questa situazione si è acutizzata ancora di più a causa del Covid-19 che ha sconquassato, il già troppo fragile, equilibrio che c’era stato. Milioni di bambine dopo il periodo di lockdown non torneranno mai più a scuola. Le segnalazione di violenze sono notevolmente aumentate, e non bisogna dimenticare l’altra parte. Cioè quelle che non vengono segnalate, per paura, per ignoranza, perché si crede che sia giusto così, che lo meritano. O peggio, la violenza che sfocia in omicidio, persone che si credono dei che decidono la vita e la morte delle donne.

Per questo bisogna sensibilizzare fin da bambine che la vita di una donna è preziosa. Si devono mettere le basi per le future generazioni di donne, che dovranno decidere da sole se diventare manager o avvocati, politici o informatici.

È già difficile crescere in un mondo ancora troppo al maschile, dove una donna viene discriminata sul lavoro quando sta per dare alla luce il proprio figlio. La paura di dirlo o non dirlo, quando dirlo e la consapevolezza che verrà trovata una qualsiasi scusa per essere licenziata.

O scegliere un lavoro che è stato per decenni prettamente maschile. Sentirsi insicure, guardarsi le spalle e non sentirsi mai abbastanza.

Se si è molto brave e si avanza di carriera, allora sei raccomandata o te la fai con il superiore.

Oggi 11 ottobre viene celebrata la giornata mondiale delle bambine. Istituita dall’Onu nel 2011 è atta a promuovere l’emancipazione delle donne, fin dalla tenera età. Promuovendo l’istruzione, la salute, l’educazione e cercando di porre fine alla discriminazione.

Viviamo in una paese, dove bene o male, non sentiamo la discriminazione femminile su alcuni aspetti della vita quotidiano. Per noi alcune cose sono naturali, come andare a scuola, farsi visitare dal pediatra periodicamente, decidere cosa fare da grande, anche soltanto uscire senza il consenso dell’uomo.

Per questo viene promossa questa giornata per ricordare e aiutare i paesi più poveri che trattano le bambine come schiave, vengono lasciate nell’ignoranza di non saper scrivere neanche il proprio nome. Viene deciso per la loro vita come se non valesse niente, vengono fatte sposare al miglior offerente, anche se il divario d’età supera l’età stessa del genitore. Portate via dal nido familiare e rubate all’infanzia per diventare mogli e madri, quando l’unico interesse dovrebbe essere imparare le tabelline e giocare con le bambole. Per non parlare delle pratiche sui genitali che sono oltremodo barbare.

Bisogna sensibilizzarsi contro la totale indifferenza verso il genere femminile.

Questa situazione si è acutizzata ancora di più a causa del Covid-19 che ha sconquassato, il già troppo fragile, equilibrio che c’era stato. Milioni di bambine dopo il periodo di lockdown non torneranno mai più a scuola. Le segnalazione di violenze sono notevolmente aumentate, e non bisogna dimenticare l’altra parte. Cioè quelle che non vengono segnalate, per paura, per ignoranza, perché si crede che sia giusto così, che lo meritano. O peggio, la violenza che sfocia in omicidio, persone che si credono dei che decidono la vita e la morte delle donne.

Per questo bisogna sensibilizzare fin da bambine che la vita di una donna è preziosa. Si devono mettere le basi per le future generazioni di donne, che dovranno decidere da sole se diventare manager o avvocati, politici o informatici.

È già difficile crescere in un mondo ancora troppo al maschile, dove una donna viene discriminata sul lavoro quando sta per dare alla luce il proprio figlio. La paura di dirlo o non dirlo, quando dirlo e la consapevolezza che verrà trovata una qualsiasi scusa per essere licenziata.

O scegliere un lavoro che è stato per decenni prettamente maschile. Sentirsi insicure, guardarsi le spalle e non sentirsi mai abbastanza.

Se si è molto brave e si avanza di carriera, allora sei raccomandata o te la fai con il superiore.

È per questo e altri motivi che le bambine di oggi devono essere protette, istruite e curate, come il fiore più raro che questo mondo abbia. Lasciamo che sboccino e mostrino al mondo i loro meravigliosi colori.

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